domenica 8 gennaio 2012

Evasori fiscali

Insomma, a quanto pare sono gli evasori fiscali che mettono le mani in tasca agli italiani. Sono questi i veri affamatori di popolo, le sanguisughe, i parassiti che stanno distruggendo l'economia nazionale e mondiale. Parola di Mario Monti!

Gli spot che fanno da cornice a questa nuova scoperta variano tra il comico ed il grottesco. Un personaggio che sembra più un casalese che un evasore conclude un elenco di parassiti naturali che si annidano nel regno animale e vegetale.  Un altro spot ci dice che con meno evasori potranno esserci maggiori servizi sociali, per di più funzionanti.
Quindi è assodato che la condizione in cui versa lo stato sociale attuale è causato ancora dagli evasori.

Agli spot che incitano alla delazione e che tentano di aizzare gli uni contro gli altri si aggiunge la stima che il governo ha pubblicato circa il reddito sommerso: oltre 270 miliardi di euro. Una vera miniera d'oro che fa gola ai tecnici delle banche e che per venirne in possesso sarebbero capaci di inventarsi l'inimmaginabile, cosa che stanno già facendo.

L'Italia, oggi, risulta il paese più tassato d'Europa. Dopo la calata del nuovo Attila al servizio dei banchieri, la nostra nazione è arrivata ad assicurare alle casse dello Stato quasi il 60% del suo prodotto lavorativo. Vale a dire che un lavoratore autonomo deve lavorare più di sette mesi solo per pagare le tasse. Senza contare gli aumenti dell’IVA, della benzina, delle autostrade, la riduzione delle percentuali di vincita dei gratta e vinci e l’aggiunta di una tassa extra del 6% sugli importi vinti che superano i 500 euro.

Un vero toccasana questo burocrate mandatoci dalla Goldman Sachs e dal Gruppo Bilderberg le cui azioni potevano essere compiute anche dalla massaia del paese più sperduto dell'Aspromonte. Prelevare da una parte per pagare dall’altra è un operazione che non necessitava dell'intervento di un personaggio come il nostro attuale premier. Eppure ce lo hanno mandato lo stesso dietro imposizione dei banchieri internazionali. E giusto perché non scappasse nulla, sempre i banchieri ci hanno mandato anche uno staff di supervisori stazionati in maniera permanente ed effettiva all’interno del Parlamento da dove attingono in tempo reale informazioni su leggi e decreti varati così da poter intervenire immediatamente qualora questi non fossero graditi ai vampiri del sistema economico mondiale.

Grazie a Monti abbiamo scoperto che non c'e' limite alla tortura fiscale, e che l'italiano continua a farsi flagellare come se fosse un masochista incallito, senza reagire e senza incazzarsi seriamente. E fin quando le cose staranno in questo modo, i decreti legge che uccideranno i portafogli di ogni singolo cittadino continueranno ad essere emendati senza alcuna preoccupazione di sorta da parte di chi non tiene conto che ogni tassa in più ed ogni incremento di quelle esistenti è un passo ulteriore verso l'impoverimento della nazione e dei suoi abitanti.

Ora, dopo il danno, i cittadini italiani subiscono la beffa sentendosi dire che il vero problema economico è l'evasione fiscale. Non quindi le banche con il signoraggio, l'anatocismo, l'usura, la protezione politica e legale, non le speculazioni edilizie dove sono coinvolte le banche, i politici le grandi industrie come la Impregilo che fa capo alla Presidente di Confindustria Marcegaglia, non gli intrallazzi compiuti sottobanco dai parlamentari che pur di conservare posti e prebende hanno consegnato l'Italia mani e piedi legati agli speculatori finanziari, non le multinazionali che maneggiano miliardi di euro in contanti attraverso gli sportelli dai quali l'Euro finisce nelle banche extraeuropee.  No. Niente di tutto questo. Il problema economico mondiale è stato creato dagli evasori fiscali.

Bene, allora vediamo chi sono questi evasori e iniziamo a fare una cernita. I primi evasori in assoluto sono le banche, che inseriscono sotto la voce "passivi" i soldi che prestano, anche se questi, oltre a tornare indietro, producono utili attraverso l'applicazione dei tassi di interesse. Poi vi sono le grandi aziende, che per non pagare il costo elevato che si porta con se ogni dipendente, aprono le loro filiali nelle zone dell'Est europeo e in Asia dove la manodopera costa meno e dove le tasse sono più basse. All'evasione ed all'esportazione all'estero di ingenti capitali in questo casi si aggiunge anche la perdita dei posti di lavoro per i nostri cittadini. Poi ci sono le industrie farmaceutiche che ogni anno producono per se stesse utili pari ai PIL delle nazioni europee. Costoro, invece di pagare le tasse sugli utili prodotti, investono il capitale acquisito nella sperimentazione di nuovi farmaci che non di rado vengono testati sulla povera gente che vive nei paesi più poveri dell'Africa. Investimenti che, oltre a produrre la morte di coloro che sperimentano i nuovi farmaci a loro insaputa, aumentano gli utili per l'anno successivo, i quali verranno investiti allo stesso modo dell'anno precedente. E dei soldi incamerati lo Stato italiano percepisce ben poco dalle tasse applicate. Poi c'e' il Vaticano che per ragioni di interesse politico usufruisce di dispense fiscali inconcepibili, come l'ICI, per la quale non versa un solo euro alle casse dello Stato italiano. Dopo arrivano i politici italiani che chiedono sudore e sangue ai loro connazionali mentre c’è chi si intesta le case a Montecarlo, chi ha la fortuna di averle regalate da qualche filantropo e chi ha conti correnti cospicui nei paradisi fiscali internazionali.

Questo è il quadro dei veri, assoluti parassiti della nazione italiana. E' un quadro molto generico, è vero, ma rende bene l'immagine di ciò che è davvero l'evasione fiscale. Alla fine della lunga catena composta da squali privi di qualsiasi scrupolo ci sono i commercianti e gli artigiani, ovvero quelli che finiscono sotto le mire dell''Agenzia delle Entrate prima e di Equitalia dopo. Per il governo tecnocratico sono questi i veri parassiti, i disgregatori dell'economia nazionale. Nei loro confronti si scatena l'occhiuto sistema fiscale attraverso i suoi aguzzini che nelle vesti dello Stato, si infiltrano, controllano, si appostano, snidano, scrutano gli scontrini e le fatture dei piccoli e medi lavoratori autonomi.

Ai servi di questo sistema immondo, dove non esiste più alcuna forma di privacy, ma dove tutto è computerizzato e analizzato meccanicamente, è stato dato potere esecutivo, ovvero possono decidere qualsiasi azione (spesso ai limiti della legalità) nei confronti di coloro che il cervellone ha indicato come possibili evasori. E, in  base al mandato ricevuto dal governo, l'Agenzia delle Entrate inizia a produrre migliaia di notifiche con le quali vengono contestate le cose più strampalate e per le quali l'utente deve sperare di aver conservato tutte le pezze giustificative, pena il pagamento delle somme ritenute evase oltre all’applicazione di un tasso di interesse spaventoso.

Ma se l'Agenzia delle Entrate produce l'evasore, il vero aguzzino, quello che non si ferma davanti a nulla e che con il suo lavoro diventa servo e complice delle banche, arriva da Equitalia. Questi è un cieco e ottuso servitore di Mario Monti e dei banchieri che sono dietro le sue spalle. Pignora case, macchine, mobili ed ogni altra cosa pignorabile scavalcando eventuali creditori già in lista e ottenendo il mandato di pignoramento e di messa all'asta in tempi rapidissimi.

Il finale di tutto questo? Semplice. Le banche, le grandi industrie e gli avvoltoi protetti dal politici, oltre che i politici stessi, dopo aver depredato per decenni il nostro paese, possono continuare a farlo indisturbati. Coloro che devono pagare anche per conto della lista descritta sono i piccoli pesci, ovvero i lavoratori autonomi che molto spesso si trovano a dover evadere per sopravvivere, perché se pagassero fino all'ultimo centesimo le tasse imposte non rimarrebbe loro di che vivere.

Il paradosso della situazione può sembrare fantascientifico, ma crediamo sia una realtà ormai alla luce del sole; se non  ci fosse stata una forma di evasione fiscale, molto probabilmente l'economia italiana sarebbe crollata da un pezzo. Che vi siano dei profittatori e degli speculatori impietosi non è cosa da mettere in discussione, ma non è vero che tutti gli evasori sono i parassiti della nazione.

Monti ha diviso chiaramente il possibile evasore da colui che è impossibilitato ad evadere. I primi sono i lavoratori autonomi, i secondi sono i dipendenti. Ed i secondi non evadono solo perché le tasse vengono tolte alla fonte. Ma saremmo curiosi di vedere cosa farebbero i dipendenti se nella loro busta paga vi fossero anche i soldi che dovrebbero essere versati allo Stato. Probabilmente molti di costoro si comporterebbero,  né più, né meno, come i lavoratori autonomi. Questo vorrebbe forse dire che il popolo italiano è un popolo di profittatori e di ladri?

No, il nostro è un popolo che ha un dono particolare, ha fantasia. Sa uscire sempre dalle situazioni più critiche e disperate. Inventa stratagemmi, trucchi, furbizie incredibili per poter sopravvivere. Lo sta facendo anche adesso per poter uscire vivo dalle volontà di un governo mai eletto che sta applicando con la forza e la coercizione metodi polizieschi per placare l’ingordigia delle banche.

Uno governo che pretende di incassare l'utile prodotto in oltre sette mesi di lavoro ogni anno, non è uno governo che può pretendere correttezza, serietà e fiducia. Uno governo che affama il suo popolo, che pretende oltre il dovuto, che non consente una vita dignitosa e che rapina nei modi più incredibili e impietosi anche coloro che vorrebbero essere onesti nei suoi confronti non può meritare il sangue dei suoi connazionali. E se un governo arriva a chiedere balzelli che superano il 60% dell'utile prodotto dai lavoratori, vuol dire che i suoi meccanismi stanno funzionando male. C'e' qualche parte del meccanismo, se non tutta la macchina, che va revisionata o mandata al macero.

Per cui, quando vi imbattete negli spot di Stato che vorrebbero far passare come capro espiatorio di una situazione creata dalle banche e dai governi complici chi evade per sopravvivere, non fatevi abbindolare, non fatevi depistare. Il vero problema non è l'evasore, ma chi ha prodotto e incrementato questa categoria. Non credete neanche al fatto che se tutti pagassero le tasse, le tasse sarebbero meno care per tutti, perché chi ha creato l'evasore attraverso l'imposizione di tasse da suicidio collettivo, si mangerebbe anche quello che oggi non riesce a depredare.

Chi deve essere eliminato non è quindi l'evasore ma il motivo che induce molti italiani ad esserlo. Ed il motivo sorge, si alimenta e continua a vivere proprio in quei luoghi da dove ci viene detto che non è il governo, con le sue tasse, i suoi costi da aristocrazia ottocentesca, le sue pretese, le sue fissazioni a mettere le mani in tasca agli italiani, ma sono gli evasori fiscali.

Anche un malato terminale colpito dal morbo di Alzheimer, di fronte ad una simile affermazione, farebbe loro una sonora pernacchia.  

2 commenti:

  1. 130.000 euro de mutuo,in 30 anni je ne do 400,che ve devo di

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  2. E fosse solo quello, (che non è poco). Adesso siamo obbligato ad avere per forza un conto corrente e una carta di credito. Non possiamo pagare in contanti, ci viene privata la libertà di prelevare oltre una cifra divenuta ridicola. Ci mettono i conti correnti sotto controllo, come se non bastasse il redditometro, gli ispettori dell'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza. Ci prendono tutti i dati, li incrociano, li analizzano e partono le notifiche per mancati pagamenti delle tasse. E i cittadini devono correre dietro alle scartoffie per cercare di avere uno straccio di difesa da richieste insensate. Siamo in uno stato di polizia tributaria voluta e gestita dalle banche. E nessuno muove un dito. Al massimo qualcuno fa scoppiare qualche petardo nelle prossimità delle agenzie di Equitalia, (come se queste azioni risolvessero il problema). Più che le cipolle di capodanno ci vuole la gente nelle piazze, decisa a non seguire più gli ordini impazziti che arrivano da un luogo pche si è completamente svuotato di qualsiasi autorità.

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"Noi non siamo, no, dei rivoluzionari sovvertitori. Noi vogliamo che uno Stato forte risorga e per le Leggi comandi!" Cesare Maria De Vecchi, Ottobre 1922

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